La 26ª Corsa di Miguel: una festa di sport memoria e inclusione

Roma ha celebrato un’altra straordinaria edizione della Corsa di Miguel, giunta al suo 26° anno. L’evento, nato per ricordare il poeta e maratoneta argentino Miguel Benancio Sanchez, vittima della dittatura militare argentina, ha visto la partecipazione di oltre 13.000 persone tra atleti, appassionati e sostenitori. Una manifestazione che ha unito sport e memoria, sottolineando l’importanza dei valori di inclusione e lotta contro ogni forma di discriminazione.

La gara, con partenza e arrivo al Foro Italico, ha visto il trionfo dell’eritreo Freedom Amaniel, dell’X-Solid Sport Lab Asd, che ha chiuso la competizione con un tempo di 29’03”. A seguirlo Daniele D’Onofrio (Fiamme Oro Padova) con 29’14” e Alessandro Giacobazzi (Aeronautica Militare) con 29’19”. Tuttavia, la vera essenza della corsa non è stata solo la competizione, ma la partecipazione di migliaia di corridori, dai professionisti agli amatori, passando per i tanti che hanno corso con spirito di aggregazione e solidarietà.

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha dato il via alla manifestazione sottolineandone il valore storico e sociale: “Questa è una corsa che include e che fa vedere la bellezza di Roma. La nostra città si batte con forza contro ogni razzismo e discriminazione”. Anche l’Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda, Alessandro Onorato, ha espresso entusiasmo per il record di iscritti e per il coinvolgimento delle scuole e delle associazioni: “Non solo incentiva l’aggregazione sociale, la pratica sportiva e uno stile di vita sano, ma aiuta anche a sensibilizzare su temi fondamentali come la difesa della libertà di espressione e la lotta alle disuguaglianze”.

Uno degli aspetti più suggestivi della gara è stato il passaggio su Ponte Milvio e il gran finale all’interno dello Stadio Olimpico, dove ogni partecipante ha ricevuto una medaglia celebrativa. Particolarmente emozionante anche la presenza di gruppi di volontari che hanno accompagnato persone con disabilità lungo il percorso, dimostrando come lo sport possa essere un veicolo di integrazione e condivisione.

Tra i partecipanti, numerosi atleti provenienti da diverse nazioni, tra cui gruppi dall’Argentina, paese natale di Miguel Sanchez. Un simbolo forte che richiama alla memoria il dramma dei desaparecidos e che rafforza il messaggio di giustizia e diritti umani che questa corsa porta con sé anno dopo anno.

La Corsa di Miguel continua a crescere, consolidandosi come una delle manifestazioni podistiche più sentite a livello regionale e nazionale. Un appuntamento che unisce storia, sport e valori, rendendo omaggio a Miguel Sanchez e al suo sogno di un mondo più giusto e inclusivo.

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