Nuove isole ambientali a Roma: interventi approvati per una città più sicura e sostenibile

La Giunta Comunale di Roma ha dato il via libera al “Piano Particolareggiato di Traffico per il Centro Storico,” che prevede una significativa trasformazione urbana in sei aree centrali della capitale. Le zone interessate, denominate “isole ambientali,” includono Portico d’Ottavia, Navona, Pantheon, Tridente, Trevi-Quirinale e Ansa Barocca. Il piano non solo punta a una maggiore sicurezza e vivibilità, ma rappresenta anche un impegno concreto per ridurre il traffico automobilistico, incrementare gli spazi per pedoni e ciclisti e migliorare la qualità dell’aria.

Il progetto approvato si inserisce nel più ampio Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) e coinvolge il Dipartimento di Mobilità Sostenibile e Trasporti insieme a Roma Servizi per la Mobilità. Obiettivo principale è quello di restituire ai cittadini romani e ai visitatori un centro storico più vivibile e rispettoso delle esigenze di mobilità dolce, una priorità particolarmente importante in un’area storica come quella del centro di Roma, famosa per il suo patrimonio culturale e per la forte presenza di turisti.

Aree pedonali e interventi per la sicurezza

Tra i principali interventi approvati, la pedonalizzazione è uno degli aspetti centrali. In particolare, si è deciso di chiudere al traffico alcune delle vie più frequentate e rappresentative della città, come via del Portico d’Ottavia, via dei Banchi Nuovi, via del Governo Vecchio, piazza Pasquino e via Giulia. Queste vie diventeranno quindi percorsi dedicati esclusivamente a pedoni e ciclisti, un intervento che mira a garantire la sicurezza degli utenti più deboli e a ridurre la congestione veicolare in zone particolarmente affollate.

Oltre alla pedonalizzazione, il Piano Particolareggiato prevede numerose altre misure per migliorare la sicurezza stradale e la fruibilità degli spazi pubblici. Tra queste, figurano la riorganizzazione dei sensi di marcia per facilitare il flusso del traffico nelle zone limitrofe, la realizzazione di attraversamenti pedonali sicuri e la creazione di “porte di accesso” che segnaleranno l’ingresso alle isole ambientali. L’intento è di trasformare il centro storico in un’area a misura di pedone, in cui si possa camminare, sostare e muoversi senza l’ingombro di automobili.

Un impatto positivo per l’ambiente e per la salute

Il progetto per le isole ambientali si pone anche l’obiettivo di contribuire al miglioramento della qualità dell’aria, riducendo l’inquinamento atmosferico e sonoro. La riduzione del traffico automobilistico porterà infatti a una diminuzione delle emissioni di CO2 e delle polveri sottili, con un impatto positivo sulla salute dei residenti e dei turisti. “Con questo provvedimento – ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri – puntiamo a creare una città più sicura, più vivibile e incentrata sulle esigenze delle persone. Roma ha bisogno di spazi rigenerati in cui la comunità possa ritrovarsi, spazi che siano sicuri e migliorino la qualità della vita.”

L’Assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, ha aggiunto che queste trasformazioni sono fondamentali per un centro storico delicato come quello di Roma, caratterizzato da una densità pedonale incompatibile con la presenza di auto in sosta e in movimento. “Questi interventi – ha sottolineato Patanè – contribuiranno a rendere le strade del centro storico più sicure, a promuovere la mobilità attiva e a migliorare la vivibilità urbana.”

Un nuovo modello di città: a misura d’uomo e orientato alla comunità

Le isole ambientali rappresentano una visione di città più sostenibile, in cui gli spazi pubblici siano destinati principalmente a pedoni e ciclisti. La creazione di queste aree pedonali riflette la necessità di ripensare la mobilità urbana in termini di accessibilità e sicurezza per tutti, inclusi bambini, anziani e persone con disabilità. Si tratta di un cambiamento che va oltre la semplice regolamentazione del traffico: è un modo per riportare al centro della città il concetto di comunità.

Diversi studi e piani urbani, compreso il PUMS, sostengono che la mobilità dolce (pedonalità e ciclabilità) contribuisca a rafforzare il tessuto sociale, creando spazi di incontro e aumentando la fruizione del patrimonio culturale e artistico. Ad esempio, aree come via Giulia e il Portico d’Ottavia non saranno solo percorsi di passaggio, ma potranno divenire luoghi di incontro, socializzazione e cultura. Questi interventi sono una risposta diretta all’esigenza di migliorare la qualità della vita nel contesto urbano, un’esigenza sentita tanto dai residenti quanto dai turisti.

Un modello per il futuro delle città italiane

Roma, con l’introduzione delle isole ambientali, si inserisce nel novero delle città che stanno attivamente lavorando per una transizione verso la mobilità sostenibile. Si tratta di un esempio che potrebbe ispirare altre città italiane a seguire una strada simile, specialmente nei centri storici dove la mobilità deve adattarsi a esigenze diverse rispetto a quelle delle periferie o delle zone moderne. Il modello delle isole ambientali, già sperimentato con successo in altre città europee, dimostra che una città più “a misura d’uomo” è possibile anche in un contesto complesso come quello di Roma.

L’approvazione del Piano Particolareggiato di Traffico per il Centro Storico segna quindi un passo importante per Roma, che si impegna a tutelare il suo patrimonio e a promuovere uno stile di vita più sano e sostenibile per i suoi abitanti.

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