La leggenda dei Queen al Live Aid del 1985: un momento epocale della musica

La leggenda dei Queen al Live Aid del 1985: un momento epocale della musica

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Oggi andiamo contro corrente… Abbiamo parlato tantissimo del Natale, dei pranzi delle cene dei luoghi da visitare degli eventi in programma.

Oggi seguiamo il cuore e torniamo indietro di 40 anni (si sono già passati 40 anni) a quell’incredibile evento del 1985!

Ma cominciamo con un po’ di storia per ricordare come nacque quell’evento!

Nel 1984, scosso dalle immagini della carestia in Etiopia, Bob Geldof decise di agire per fare la differenza. Insieme a Midge Ure degli Ultravox, ideò il progetto Do They Know It’s Christmas?, un singolo natalizio di beneficenza per raccogliere fondi. Il successo del brano portò alla creazione del Live Aid, un concerto simultaneo al Wembley Stadium di Londra e al John F. Kennedy Stadium di Filadelfia il 13 luglio 1985, per raccogliere fondi per la lotta contro la carestia in Africa.

Artisti leggendari come Bob Dylan, Madonna, Sting, David Bowie, Paul McCartney, Led Zeppelin, Tina Turner, Joan Baez, Sade, Dire Straits e U2 si esibirono per sostenere l’iniziativa. Phil Collins, per esempio, volò su un Concorde per suonare su entrambi i palchi, e Paul McCartney fu accompagnato da colleghi come Bowie e Townshend quando il suo microfono smise di funzionare. L’evento, trasmesso in diretta in 150 Paesi, raccolse 150 milioni di sterline e coinvolse due miliardi di telespettatori, diventando un simbolo mondiale di solidarietà.

Il Live Aid del 13 luglio 1985 è stato uno degli eventi musicali più straordinari della storia.Tra le numerose esibizioni memorabili, quella dei Queen ha brillato come un faro nella storia della musica, definendo un nuovo standard per le performance live.

Wembley: il cuore pulsante del rock

Lo stadio di Wembley, gremito di 72.000 spettatori, vibrava di energia, mentre oltre un miliardo di persone in 150 paesi seguivano l’evento attraverso la televisione. Quando Freddie Mercury e la sua band salirono sul palco, l’atmosfera divenne elettrica. Vestito con la sua iconica canottiera bianca e jeans attillati, Mercury, con il microfono a metà asta, incarnava il carisma puro e la potenza di una rockstar nel pieno della sua forma.

L’inizio di una performance leggendaria

I Queen aprirono la loro esibizione con “Bohemian Rhapsody”, un capolavoro che sfida ogni convenzione musicale. Le prime note risuonarono nell’aria e il pubblico, già in estasi, si lasciò trasportare da una delle canzoni più amate di sempre. Seguì “Radio Ga Ga”, un momento in cui Freddie Mercury dimostrò il suo innato talento di showman. Con un semplice gesto, coinvolse l’intera folla, che si mise a battere le mani in perfetta sincronia, creando un mare di energia pulsante che attraversò tutto Wembley.

Un’esibizione naturale e impeccabile

Ogni gesto di Mercury era al contempo studiato e spontaneo, una combinazione che pochi artisti riescono a raggiungere. La sua capacità di connettersi con il pubblico era semplicemente unica, trasformando ogni spettatore in parte integrante dello show. Al suo fianco, la band, composta da Brian May, Roger Taylor e John Deacon, dimostrava una coesione e un’energia straordinarie. Le loro performance strumentali furono impeccabili, offrendo una base solida per l’esuberanza vocale di Freddie.

Il gran finale: un momento eterno

La scaletta dei Queen al Live Aid si concluse con un crescendo epico: “We Will Rock You” e “We Are the Champions”. Durante queste canzoni, il pubblico di Wembley si trasformò in un unico coro, una voce collettiva che accompagnava Mercury con una passione senza pari. Ogni nota, ogni parola risuonava con un’intensità che andava ben oltre la musica, diventando un inno all’unità e alla speranza.

Un momento scolpito nella storia

L’esibizione dei Queen al Live Aid non è stata solo un concerto: è stata una dimostrazione di come la musica possa abbattere barriere, unire persone e lasciare un segno indelebile. La straordinaria energia della band, combinata con il carisma infinito di Freddie Mercury, ha reso quei 20 minuti un momento eterno, capace di ispirare generazioni di fan e musicisti.

Oggi, quella performance è considerata una delle migliori nella storia della musica live. Non solo consacrò i Queen come leggenda del rock, ma rappresentò anche il potere universale della musica di unire il mondo. La scena di Freddie Mercury che fa cantare e battere le mani a decine di migliaia di persone resterà per sempre un simbolo della magia del Live Aid.

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La forza della musica

Il Live Aid del 1985 ha dimostrato che la musica non è solo intrattenimento, ma uno strumento potente per ispirare, mobilitare e fare del bene. E tra tutti gli artisti che si esibirono quel giorno, i Queen, guidati da un Freddie Mercury al massimo della sua forma, hanno lasciato un segno indelebile, ricordandoci che anche in soli 20 minuti si può scrivere la storia.

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