I documentari di Internazionale a Palazzo Esposizioni Roma

Il Palazzo delle Esposizioni di Roma, uno dei principali centri culturali della città, torna a farsi promotore di un’iniziativa di grande rilievo, riflettendo sui temi più urgenti e complessi del nostro tempo attraverso la potenza del cinema documentaristico. La rassegna, che si svolge dall’8 al 13 ottobre 2024, è organizzata in collaborazione con CineAgenzia e Internazionale, e propone una selezione di documentari presentati nei più prestigiosi festival mondiali. Si tratta di opere che affrontano questioni cruciali legate ai diritti umani e all’attualità internazionale, portando alla luce storie di coraggio e resistenza che coinvolgono e interrogano lo spettatore.

Promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall’Azienda Speciale Palaexpo, questa rassegna si distingue per la sua capacità di raccontare senza filtri alcune delle battaglie più importanti del nostro tempo, attraverso uno sguardo attento e profondamente umano. La manifestazione si tiene ogni anno subito dopo il festival di giornalismo di Ferrara, offrendo così un prolungamento ideale delle riflessioni su temi globali che caratterizzano quel contesto.

L’edizione 2024 si segnala non solo per la qualità delle opere proposte, ma anche per la forte presenza di registe donne: cinque dei sei documentari in programma sono infatti diretti o co-diretti da donne. Questo dato sottolinea l’importanza crescente delle voci femminili nel panorama cinematografico mondiale, soprattutto quando si tratta di raccontare storie di resistenza, violenza e ingiustizia. Il programma di quest’anno si concentra su vicende che, pur essendo radicate in contesti specifici, hanno una portata universale e toccano questioni di rilevanza globale.

Tra i documentari selezionati, uno dei più potenti è quello ambientato in Ungheria, che racconta la resistenza al governo nazionalista e autoritario di Viktor Orbán, il leader al potere dal 2010. Attraverso le vicende di tre donne – una politica di opposizione, una giornalista televisiva e un’attivista – il documentario esplora le dinamiche di un Paese sempre più polarizzato e soffocato dalle politiche oppressive del governo. Queste tre protagoniste incarnano la speranza e la determinazione di un’intera nazione che cerca di opporsi a un regime sempre più autoritario, mettendo in luce il coraggio necessario per sfidare la repressione.

Dall’Europa orientale si passa poi in Giappone, dove viene affrontato un tema ancora profondamente tabù: la violenza sessuale. Il documentario segue la vicenda personale della giovane giornalista e regista Shiori Ito, che ha denunciato il suo stupratore in un Paese dove le vittime di violenza sessuale spesso rimangono in silenzio per paura di stigmatizzazione. La storia di Ito è una testimonianza coraggiosa in un contesto sociale in cui la cultura del silenzio e la mancanza di sostegno alle vittime rendono estremamente difficile denunciare abusi di questo tipo. Il documentario, narrato in prima persona, non solo mette in evidenza la forza di questa donna, ma rappresenta anche una riflessione più ampia sul ruolo delle donne in una società ancora profondamente patriarcale.

Un altro capitolo fondamentale della rassegna ci porta in India, dove viene raccontata la straordinaria mobilitazione degli agricoltori contro le leggi varate dal governo del primo ministro Narendra Modi. Questa è stata la più grande protesta della storia, con milioni di persone scese in piazza per difendere i loro diritti contro una politica che rischiava di distruggere le loro fonti di sostentamento. Il documentario celebra l’unità e la determinazione del movimento, ponendo in luce l’importanza della solidarietà e della resistenza collettiva di fronte a decisioni governative che avrebbero potuto avere conseguenze devastanti per milioni di agricoltori indiani.

Non poteva mancare un toccante sguardo sulla Palestina, e in particolare su Gaza, dove il documentario racconta la vita e la tragica esperienza del dottor Izzeldin Abuelaish. Questo medico palestinese, noto per il suo impegno nella promozione della pace, ha subito la perdita di tre figlie durante un bombardamento israeliano, ma ha continuato a promuovere il dialogo e la riconciliazione. Abuelaish è stato proposto per il Premio Nobel per la Pace ben tre volte, e la sua storia rappresenta un esempio straordinario di come il coraggio e la fede nel dialogo possano persistere anche di fronte alle tragedie più devastanti.

Il viaggio continua in Russia, dove vengono raccontate le vite di attivisti e giornalisti che, nonostante le minacce di repressione, il carcere o addirittura la morte, continuano a opporsi al regime di Vladimir Putin e alla guerra in Ucraina. La repressione in Russia è diventata sempre più feroce, ma la resistenza non si è mai fermata. Il documentario offre uno sguardo privilegiato su una battaglia che continua, nonostante i rischi altissimi per chi sceglie di opporsi pubblicamente al regime.

L’ultima tappa della rassegna ci porta negli Stati Uniti, dove si racconta la storica battaglia sindacale dei lavoratori di uno dei più grandi stabilimenti di Amazon. Il documentario esplora le lotte quotidiane contro lo sfruttamento nel comparto della logistica, mettendo in evidenza le condizioni di lavoro difficili e spesso precarie, e il coraggio di chi ha deciso di sfidare uno dei giganti globali per rivendicare diritti fondamentali.

Questa straordinaria selezione di documentari rappresenta un’occasione unica per riflettere sulla complessità del nostro tempo, grazie a storie esemplari che affrontano temi di ingiustizia, violenza e abusi di potere, ma anche di resistenza, coraggio e speranza. L’ingresso è gratuito, ma è consigliata la prenotazione per garantirsi un posto in sala.

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